Come usare l'autorespiratore per proteggere le vie respiratorie

8 Giugno 2018
Come usare l'autorespiratore per proteggere le vie respiratorie

L’autorespiratore è un apparecchio a riserva d’aria particolarmente indicato per la protezione delle vie respiratorie quando viene a mancare l’ossigeno in ambienti inquinati. Versatile, efficiente e semplice da utilizzare, rappresenta un adeguato equipaggiamento contro i casi di antincendio, ma è anche indispensabile per coloro che devono eseguire interventi in casi di calamità. Inoltre, costituisce un supporto essenziale anche per gli interventi di routine negli impianti chimici e in tutti quei luoghi in cui l’esposizione a sostanze tossiche può rivelarsi elevata. Fabbricato con materiali di ultima generazione e in grado di superare test di alto livello, l’autorespiratore ha un funzionamento specifico ed evita quindi pericolosi rischi sul lavoro. Ha anche una unità funzionale autonoma, portata dall’operatore, che può lavorare con totale libertà di movimento. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sull’autorespiratore, come funziona e come usarlo.

Autorespiratore per spazi confinati

Il dpi per le vie respiratorie, ovvero il dispositivo di protezione individuale, è regolamentato dal decreto legislativo nr. 81 del 09/04/08, che stabilisce gli obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori di utilizzare delle protezioni che hanno la funzione di salvaguardare la persona da rischi per la sicurezza e la salute. La legge stabilisce che eseguire lavori in spazi confinati in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato (a causa della presenza di sostanze pericolose o di condizioni altrettanto letali come ad esempio la mancanza di ossigeno), richiede l’utilizzo di dispositivi specifici, come lo è appunto l’autorespiratore.

Alcuni tipi di spazi confinati sono identificabili grazie alla presenza di aperture di ridotte dimensioni come ad esempio silos, serbatoi, reti fognarie, ma anche vasche, cisterne aperte, tubazioni, ambienti poco ventilati e altro. La scelta del tipo di autorespiratore va fatta dal datore di lavoro, che deve valutare le caratteristiche del lavoro e relativi rischi, individuare il dispositivo migliore e garantire una adeguata formazione per gli addetti che lo utilizzeranno.

Autorespiratore: come funziona?

Nell’autorespiratore ad aria compressa a circuito aperto, l’aria respirabile è contenuta in bombole d’aria realizzate in materiale metallico o in composito, riempite alla pressione di 200 o 300 bar. La riduzione di pressione dell’aria respirabile ad un valore di media pressione (generalmente minore di 10 bar) è ottenuta mediante un riduttore di pressione. 

L’aria respirabile, tramite un tubo di adduzione a media pressione, passa all’erogatore che la dosa in funzione delle esigenze dell’utilizzatore. I facciali da utilizzare sono maschere intere. L’aria espirata passa dal facciale nell’atmosfera attraverso la valvola di espirazione. Durante l’inspirazione, all’interno della maschera si stabilisce una pressione negativa. Nel caso degli autorespiratori con pressione positiva, invece, viene sempre mantenuta all’interno della maschera una leggera pressione positiva (10/20 millibar). L’autorespiratore ad aria compressa è dotato di un manometro che consente all’operatore di controllare in qualsiasi momento la disponibilità di aria respirabile.

Autorespiratore a ciclo aperto

L'autorespiratore dei vigili del fuoco è un autorespiratore a ciclo aperto a riserva d'aria. Permette all'operatore un totale isolamento dell'atmosfera circostante e garantisce massima protezione anche in presenza di condizioni d'impiego severe, grazie ad una leggera sovrapressione che impedisce l'ingresso dell'aria inquinata dall’esterno all’interno della maschera. Gli auto protettori utilizzati dai vigili del fuoco sono detti a ciclo aperto poiché l’aria espirata viene dispersa all’esterno tramite la valvola di scarico collocata sulla maschera. L’autorespiratore a ciclo aperto è costituito da una bombola in materiale composito o in acciaio, molto leggera, ma con maggiore capacità.

Le bombole in materiale composito in genere hanno una capacità di 6/7 litri e vengono caricate a una pressione di 300 bar, mentre quelle in acciaio a 200 bar. La bombola è attaccata ad uno schienale in materiale plastico, dotato di sistema di regolazione, ed è collegata ad un riduttore di pressione, da 300 bar a 6-9 bar. Tramite il tubo di media pressione, l’aria giunge all’erogatore posto sulla maschera che abbassa in maniera notevole il valore della pressione fino a 3,5 mbar. L’erogatore dosa l’aria in base alla richiesta dell’operatore.

L’autorespiratore è corredato anche di un manometro di controllo che consente di leggere la pressione nella bombola, e di una utenza a cui è possibile collegare un’altra maschera oppure un cappuccio di soccorso. Inoltre, sul riduttore di pressione si trova un segnalatore acustico che con un forte sibilo avverte l'operatore che la riserva d’aria sta per esaurirsi.

Come indossare l'autorespiratore

L’uso dell’autorespiratore è condizionato dall’autonomia, che non è illimitata, ma differisce in base al tipo di apparecchio, alla quantità d’aria contenuta nella bombola e al lavoro da svolgere. Il suo utilizzo in genere è abbastanza semplice ma trattandosi però di apparecchi molto delicati, è comunque necessario essere a conoscenza dei principi di funzionamento, delle modalità d’utilizzo e delle norme basilari di manutenzione.

Per garantire un adeguato standard di sicurezza durante l’uso è indispensabile seguire un corso di addestramento che permetta di indossare correttamente l’autorespiratore per poterlo utilizzare al meglio e garantire adeguata protezione. In genere è previsto un corso di addestramento da effettuare in loco, ovvero dove si svolge il lavoro. In caso di assenza di impianti per l’addestramento è possibile effettuare degli esercizi che riproducano le condizioni di impiego per cui deve essere utilizzato. L’autorespiratore può essere indossato da soli o con l’assistenza di un altro operatore, ma è importante verificare che la cintura e gli spallacci siano legati correttamente e che per la maschera venga effettuata la prova di tenuta del facciale.

Bisogna ovviamente fare attenzione alle norme imparate su come usare l’autorespiratore, indispensabili per respirare bene ed eseguire al meglio il lavoro a cui è destinato. È anche necessario che l’operatore che deve indossare l’autorespiratore sia in buone condizioni psico-fisiche e sappia farsi carico dell’impegno che comporta indossarlo per far fronte al suo utilizzo. Per questo motivo occorre un giudizio di idoneità fornito dal medico del lavoro, che deve valutare il soggetto e tenere conto, oltre che dell’età, anche delle sue caratteristiche fisiche. Il dispositivo di protezione deve essere anche confortevole e questo aggiunge un altro fattore che ne agevola l’uso corretto.

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