Autorespiratori per lavoro negli spazi confinati: i nostri polmoni di emergenza

12 Febbraio 2016
Autorespiratori per lavoro negli spazi confinati: i nostri polmoni di emergenza

La morte per asfissia sul posto di lavoro è stata purtroppo protagonista di molte pagine di cronaca negli ultimi anni. Provocata dal contatto con sostanze tossiche, miete spesso più vittime insieme. Questo perché gli effetti, quasi sempre letali nell'immediato, vengono confusi con banali malori e innescano catene umane di salvataggio con esiti catastrofici. Stragi che segnano la collettività e che tengono alta la questione della sicurezza e prevenzione sul posto di lavoro.

Autorespiratori per lavoro negli spazi confinati

La soglia di pericolo si innalza ancor di più quando il lavoro si svolge in spazi confinati: sono luoghi circoscritti non concepiti per essere occupati dalle persone, ma che possono essere oggetto di interesse delle attività umane. In questi spazi il pericolo di morte e/o infortunio aumenta in maniera esponenziale, soprattutto in presenza di sostanze tossiche. Pensiamo ad esempio a cisterne, vasche, serbatoi, silos, stive, vani motore, recipienti fognari e altri posti con le medesime caratteristiche generali.

La soluzione per affrontare situazioni così rischiose sta nell'adozione di autorespiratori, protezioni di sicurezza delle vie respiratorie da utilizzare sul lavoro e per il salvataggio. Questi autorespiratori ad aria a circuito aperto, che fanno parte delle strumentazioni dette DPI (dispositivi di protezione individuale) possono essere ad aria compressa: isolano l'operatore e lo rendono autonomo nella respirazione, permettendo l'intervento in aree dove l'aria non è respirabile. Gli autorespiratori sono costituiti da bombole cariche di aria compressa, un tubo che le congiunge ad una maschera munita di valvola per la respirazione e un manometro per misurare la disponibilità di ossigeno nelle bombole. L'unico impiccio degli autorespiratori standard è rappresentato dalle dimensioni e dal peso, che rendono poco confortevoli le attività da svolgere.

Vi sono poi gli autorespiratori di emergenza, progettati invece per situazioni in cui la rapidità d'intervento è fondamentale. Sono dotati di una bombola decisamente più piccola proprio per permettere di muoversi in agilità e vengono realizzati anche a forma di zaino per gli interventi in spazi ristretti.

Autorespiratori e normativa

Gli autorespiratori devono essere realizzati e distribuiti in conformità al D.Leg.vo n.475/1992 che recepisce le prescrizioni della direttiva del Consiglio della Comunità Europea. In base alla legge, questi specifici DPI possono essere commercializzati solo se rispondono ai requisiti di sicurezza della direttiva 89/686/CEE e provvisti pertanto di contrassegno CE. Devono contenere anche le istruzioni redatte in lingua italiana, a cui l'operatore si deve attenere.

Autorespiratori, chi può usarli?

Quando si sceglie di usare un autorespiratore si devono considerare diversi aspetti del lavoro che si andrà ad eseguire:

1) le condizioni ambientali (presenza di spazi chiusi, di calore o di umidità);

2) il pericolo di entrare in contatto con sostanze tossiche o che si manifesti una carenza di ossigeno;

3) le modalità in cui verrà svolto il lavoro (se verrà fatto o meno in condizioni di emergenza).

Altro aspetto non trascurabile è legato all'idoneità dei lavoratori designati ad operare con l'autorespiratore. Questa mansione presenta notevoli complessità fisiche e psicologiche e solo con un dovuto addestramento l'operatore sarà in grado di gestire una situazione di pericolo, consapevole dei rischi letali a cui va incontro. Proprio per questi motivi viene richiesta una certificazione di idoneità del medico di lavoro. Tutto questo perché la posta in palio è troppo alta e non si possono applicare sconti sulla pelle dei lavoratori.

Vai all'articolo precedente:Abbigliamento per boscaioli: l'abito non fa il monaco... ma il "macho"!
Vai all'articolo successivo:Anche l'occhio vuole la sua parte! Dispositivi di protezione per gli occhi
Commenti:
1
    lanza roberto
    05/08/2020 16:37
    Buonasera sono Lanza Roberto titolare della ditta idro 2000 con sede a Gradisca d'isonzo tel 3482656319 le pongo un quesito: noi alcune volte dobbiamo lavorare nelle cantine morte e nei cunicoli quindi avremmo bisogno di un recuperatore che lavori in orizzontale, esistono ? e se non esistono come si può fare ? grazie
Commenta
  • * Nome
  • * E-mail
  • * Commento
Questo sito è protetto da Google reCAPTCHA, Privacy Policy e Terms of Service di Google.

Iscriviti alla Newsletter ed ottieni 3% di Sconto!

Subito per te un Coupon da utilizzare sul Tuo Acquisto!

Iscriviti subito×
Torna su