Mettere la testa a posto: elmetti di sicurezza per ogni lavoro

11 Marzo 2016
Mettere la testa a posto: elmetti di sicurezza per ogni lavoro

L’elmetto è tra i dispositivi per la sicurezza sul lavoro più usati in assoluto: la necessità di proteggere la testa accomuna molti lavoratori, siano essi più o meno esposti al rischio di possibili traumi. Ma data proprio la varietà di situazioni che richiedono l’ausilio di protezioni per il capo è fondamentale che un elmetto rispetti determinate caratteristiche variabili a seconda delle specifiche condizioni di utilizzo. Come scegliere allora l’elmetto di protezione più appropriato?

Caratteristiche generali di un elmetto di protezione

Ai sensi della normativa UNI EN 397 un elmetto di protezione per l’industria ha lo scopo primario di proteggere la parte superiore della testa contro lesioni che possono essere provocate da oggetti in caduta. Gli elementi principali che lo compongono sono:

- la calotta, ovvero la parte esterna, realizzata con materiali altamente resistenti e durevoli nel tempo (solitamente materiali plastici come il policarbonato o il polietilene) in grado di garantire una resistenza uniforme su tutta la superficie. Può presentare una visiera sulla parte anteriore e fori per un’adeguata ventilazione interna;

- la bardatura, cioè l’insieme di quegli elementi che consentono di mantenere in posizione l’elmetto una volta indossato e di assorbire gli eventuali colpi. Deve essere regolabile e si compone di fasce portanti, fascia perimetrale, fascia posteriore ed eventuali fasce antisudore e imbottiture;

- il sottogola, la cinghietta che permette di tenere l’elmetto saldo sulla testa in tutta sicurezza.

Requisiti essenziali e facoltativi degli elmetti di sicurezza

In base alla valutazione dei rischi fatta dal datore di lavoro si potranno individuare le caratteristiche richieste all’elmetto di protezione. Obbligatori saranno l’assorbimento degli urti, la resistenza alla penetrazione da parte di oggetti solidi, la resistenza alla fiamma e gli ancoraggi del sottogola. Tuttavia, oltre a ciò, in base alle specifiche esigenze per la sicurezza sul lavoro, a questi elementi essenziali si possono aggiungere altri requisiti facoltativi: resistenza a temperature molto basse o molto alte, isolamento elettrico, resistenza alle deformazioni laterali, protezione contro eventuali spruzzi di metallo fuso.

Vale la pena però di accennare che esistono altre normative UNI EN che definiscono in maniera dettagliata requisiti di sicurezza specifici per determinate situazioni di lavoro: ad esempio la certificazione UNI EN 14052 riguarda elmetti ad elevate prestazioni per l’industria (una tra tutte, il sottogola rinforzato). Per i vigili del fuoco, o più in generale per chi si occupa delle misure antincendio, faranno testo le indicazioni prescritte dalla normativa UNI EN 443. Ancora, con la certificazione UNI EN 812 si elencano i requisiti richiesti dai copricapo antiurto per l’industria.

La marcatura dell'elmetto

In quanto DPI, l’elmetto protettivo deve essere munito di apposita marcatura, dalla quale sarà possibile individuare:

- la normativa che ne certifica le caratteristiche;

- il nome o la marca del fabbricante;

- anno o trimestre di produzione (utile in particolare per stimarne la scadenza);

- tipologia di elmetto;

- la taglia/misura.

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