Differenza tra dpi e dpc: tutto quello che c'è da sapere

Cosa sono i DPC e i DPI? I DPC sono Dispositivi di Protezione Collettiva, mentre i DPI sono Dispositivi di Protezione Individuale. Non tutti però sanno cosa significano queste due sigle, quindi ecco nel dettaglio che cosa sono e qual è la differenza tra DPI e DPC.

Cosa sono i DPI

I DPI, cioè i Dispositivi di Protezione Individuale, sono strumentazioni e attrezzature mirate a ridurre al minimo i danni causati da rischi per la sicurezza sul lavoro. In base al livello di rischio presentato dall'attività lavorativa bisogna indossare dispositivi specifici, che in alcuni casi sono obbligatori per legge. A regolare l’uso dei DPI è il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, D.lgs 81/08 che all’art. 74 comma 1. I DPI possono essere di varie categorie:

• Prima Categoria – si tratta di dispositivi di protezione da usare per mansioni con basso rischio e che possono causare danni lievi.
• Seconda Categoria – rientrano in questa categoria i dispositivi di protezione individuale che non fanno parte della prima o della terza categoria. Per esempio, mute da sub, giubbotti ad alta visibilità con bande rifrangenti, ecc.
• Terza Categoria – rientrano nella terza categoria i DPI in grado di proteggere il lavoratore da gravi danni per la salute, da danni permanenti e dal rischio di morte. Questi dispositivi vengono chiamati anche salvavita.

Cosa sono i DPC

I DPC o dispositivi di protezione collettiva sono l'insieme delle misure di sicurezza e prevenzione adottate dalle aziende per prevenire rischi ai lavoratori e per garantire loro la sicurezza mentre operano nello stesso luogo di lavoro. Possono essere anche temporanei, come nel caso di ponteggi e reti di sicurezza e hanno lo scopo di eliminare o ridurre il pericolo alla fonte. A regolare i requisiti dei DPC è il D.Lgs 81/08, con gli art 15, 75 e 111, che stabilisce come il loro uso deve essere prioritario rispetto a quello dei DPI:

Che differenza esiste tra DPI e DPC

La differenza sostanziale tra DPI e DPC è legata all’utilizzatore che ne deve fare uso. Mentre i DPI mirano a proteggere l’incolumità di un singolo lavoratore, i DPC sono destinati a tutelare più persone che si trovano a collaborare in un determinato luogo di lavoro.

Altre differenze fra questi due tipi di dispositivi di protezione sono:

• Per i DPI sono richiesti determinati requisiti, specifici alla mansione di lavoro da svolgere e devono riportare il marchio CE. Per i DPC, invece, non esiste una direttiva di prodotto a cui fare riferimento, per cui non è richiesta la marcatura CE.
• Per i DPI la normativa richiede una adeguata formazione, necessaria per usarli correttamente. Non è invece richiesta alcuna formazione per l’installazione dei DPC.

Ad ogni modo, una cosa che accomuna i due tipi di dispositivi di protezione, a prescindere che si scelgano DPC o DPI, è quella di garantire ai lavoratori la massima sicurezza.

Scelta dei DPI e DPC

Il datore di lavoro che deve scegliere i DPI e i DPC deve analizzare attentamente il luogo di lavoro e valutare sia i rischi per il singolo lavoratore che per la collettività. Infatti, per entrambi i tipi di dispositivi di protezione è necessario scegliere quello più adatto.

A scegliere, come già detto, è il datore di lavoro, ma prima deve consultare sia il RSPP che il Medico Competente, quando rientra nella pertinenza. Il consulto serve a far individuare i DPI e i DPC adatti a proteggere i lavoratori.

Individuare e scegliere quelli giusti è fondamentale per garantire ai lavoratori, sia che lavorino da soli o insieme, massima sicurezza. Il mancato rispetto delle normative comporta sanzioni amministrative e penali.