Come scegliere i DPI per l'udito?

In tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, una tra le più diffuse malattie professionali registrate è l’ipoacusia, ovvero l’indebolimento dell’apparato uditivo causato dalla sottoposizione a forti o continui rumori sul luogo di lavoro. Di conseguenza si può affermare che il rischio acustico è uno dei più diffusi tra i lavoratori! Meglio non prendere sottogamba il problema e attuare tutte misure di prevenzione e protezione necessarie, compresa la scelta dei DPI per l'udito più adatti.

Come valutare il rischio acustico nel luogo di lavoro?

L’art. 189 del D.lgs. 81/08 elenca i valori di esposizione giornaliera (o settimanale) al rumore e alla pressione acustica di picco.

1. valori limite di esposizione: livello di esposizione giornaliera = 87 decibel (frequenza A), pressione acustica di picco = 140 decibel (frequenza  C).

2. valori superiori di azione: livello esposizione giornaliera = 85 decibel (frequenza A), pressione acustica di picco = 137 decibel (frequenza  C).

3. valori inferiori di azione: livello esposizione giornaliera = 80 decibel (frequenza A), pressione acustica di picco = 135 decibel (frequenza  C).

Attraverso un fonometro si potrà determinare l’intensità del rumore nei luoghi di lavoro.

Quando usare i DPI per l’udito?

Qualora le misure di prevenzione e protezione (come adottare macchinari, attrezzature o metodologie di lavoro che espongano meno al rumore) non consentano di eliminare totalmente i rischi per la salute delle orecchie, l’art. 193 del D.lgs. 81/08 introduce l’uso di appositi DPI per l’udito che eliminino o almeno riducano al minimo il rischio per l’udito.

Va sottolineato che qualora l’esposizione dei lavoratori al rumore resti compresa tra i valori inferiori e quelli superiori, in capo al datore di lavoro vi sarà solo l’obbligo di mettere a disposizione i DPI senza una imposizione per i dipendenti di indossarli. Se invece l’esposizione è uguale o maggiore del limite superiore, allora vi sarà pure l’obbligo di esigere dai lavoratori stessi l’uso dei DPI.

Come scegliere i DPI per l’udito?

Per scegliere il dispositivo otoprotettore adatto ad ogni lavoratore ci sono 3 fattori fondamentali che vanno considerati:

> livello di rischio acustico e di conseguenza il livello di attenuazione dei rumori del dispositivo;

> il tipo di mansione/movimento che andrà ad eseguire il lavoratore e quindi una forma/tipologia di DPI per l’udito che gli consenta di muoversi comodamente e in libertà senza perdere il dispositivo stesso;

> la presenza della marcatura CE che ne certificherà la regolarità con la normativa vigente.

I dispositivi di protezione individuale per l’udito possono essere raggruppati in 3 tipologie.

Cuffie antirumore

La loro struttura è abbastanza intuibile. Due conchiglie composte di materiale fonoassorbente che coprono ermeticamente le orecchie isolandole dal rumore. Le due conchiglie sono collegate da fasce di tensione o archetti di sostegno. Possono poi essere munite di altoparlanti e sistemi di comunicazione.

Inserti auricolari

Più comunemente definiti tappi, gli inserti auricolari si distinguono dalle cuffie in quanto vanno a chiudere a tenuta il condotto uditivo. Possono essere dotati anche di cordino o archetto di interconnessione. Dato che devono essere infilati nell’orecchio, bisognerà prestare attenzione alle condizioni igieniche per la loro applicazione. Possono infine essere monouso o riutilizzabili.

Caschi o elmetti acustici

Possono dare protezione ulteriore dai rumori in quanto proteggono sia l’orecchio che gran parte della testa. Come per le cuffie antirumore, possono essere dotate anche di altoparlanti e sistemi di comunicazione.