Le linee vita per i lavori in quota: quando la sicurezza corre su un filo!

Ti sarà sicuramente capitato di vedere almeno una volta la famosa foto "Pranzo in cima al grattacielo", che raffigura un gruppo di operai intenti a pranzare sospesi nel vuoto durante la lavorazione di una delle torri del Rockfeller Center di New York. Forse non ci avrai mai pensato, ma quello che stavi osservando è un "lavoro in quota", una figura che nell'immaginario collettivo mescola la perizia del lavoratore altamente specializzato all'arte del funambolo.

Cos'è il lavoro in quota?

Quando si parla di lavori in quota si fa riferimento a tutte quelle professioni che si svolgono a più di 2 metri di altezza rispetto ad un piano stabile. Capisci bene a quante categorie di lavoratori ci si può perciò riferire: dall'operatore a lavoro sul Burj Khalifa, a quello che sta sistemando il tetto della tua villetta a piano terra. Queste condizioni straordinarie di lavoro necessitano di misure di sicurezza altrettanto straordinarie. La foto di Charles Clyde Ebbets è stata scattata nel 1932, tempi duri per chi svolgeva questo tipo di professione! Ed ora quali sono le misure attuate per proteggere le loro vite?

Le linee vita per i lavori in quota

Oggi l'obbligo delle linee vita rappresenta il presente della prevenzione dei lavori in quota. Le linee guida, per norma UNI EN 795, sono un complesso di ancoraggi (almeno 2) uniti da un cavo in acciaio inossidabile in tensione, collocati in quota sulle coperture, a cui gli operai vengono agganciati tramite imbracature e cordini, permettendo così agli operatori di spostarsi in totale sicurezza su tutta la superficie interessata. Il Testo Unico sulla sicurezza, D. Lgs 81 del 9 Aprile 2008, Art. 115 parla chiaro: questo sistema di protezione contro le cadute dall'alto è ormai obbligatorio in tutte le regioni d'Italia e riguarda tutti gli operatori a lavoro su nuove costruzioni, su immobili in ristrutturazione, su capannoni industriali. In pratica, la legge si riferisce alle attività svolte su qualsiasi tetto che diventi "luogo di lavoro". L'obbligatorietà non è applicabile solo se sono presenti altre protezioni collettive, come parapetti o cornicioni.

 

Tipologie di linee guida

Le linee guida possono essere di tipo temporaneo, utilizzate nel montaggio di costruzioni prefabbricate che verranno in seguito smontate, oppure di tipo stabile, cioè installate in maniera permanente sull'edificio per far fronte anche alla futura manutenzione.

Vi sono inoltre 3 principali tipologie di linee guida sul mercato:

· IN ACCIAIO INOX: ideale per tutte le coperture, grazie alla grande resistenza all'azione degli agenti atmosferici;

· IN ACCIAIO CON ZINCATURA A CALDO;

· IN CORDA: idoneo per sistemi temporanei.

Installazione e certificazione delle linee vita

Data l'alta soglia di pericolo che interessa queste attività, ti invitiamo ad affidarti per l'istallazione e fornitura solo a ditte specializzate ed autorizzate del settore.

Molto importante è anche la certificazione di questa strumentazione, che per essere idonea deve essere conforme alla normativa UNI EN 795. Il produttore, su cui ricade totalmente la responsabilità della dichiarazione di conformità, deve assicurare una marcatura identificativa dei dispositivi che deve contenere le ultime due cifre dell'anno di costruzione, nome e marchio identificativo ed il numero di serie/lotto del componente. Queste attrezzature sono inoltre sottoposte a revisione annuale o prima del loro utilizzo se in disuso da tempo.

Occhio anche al marchio CE! Deve essere presente in tutti i dispositivi individuali e in quelli di fissaggio.