Valutazione rischio chimico: classificazione, gestione, dpi

Il D.lgs. 81/2008 (Testo unico per la sicurezza e la salute) nel Titolo IX in particolare il Capo I ("Protezione da agenti chimici") tratta la valutazione del rischio chimico impone al datore di lavoro l'obbligo di effettuare la valutazione del rischio chimico e la gestione all'interno della propria azienda.

La valutazione e gestione del rischio chimico è fondamentale per prevenire rischi di infortuni ai lavoratori in azienda.

Che cos'è il rischio chimico

Iniziamo con la definizione di rischio chimico. Questo rischio si presenta quando all'interno di un'azienda si utilizzano agenti chimici, che possono risultare dannosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e come afferma inoltre l'art. 222 del Testo unico sulla sicurezza e la salute, per agente chimico si intende sia composti chimici da soli, sia nei loro miscugli.

Il rischio chimico può essere suddiviso in tre grandi categorie, in base al tipo di pericolo costituito dalla sostanza chimica:

  • pericolo diretto alla salute del lavoratore (regolato dal d.lgs 81/2008);
  • pericolo di esplosione e di incendio;
  • pericolo per l'ambiente.

Per quanto riguarda la salute del lavoratore, la classificazione rischio chimico individua 4 classi di pericolo per gli agenti chimici:

  • Rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute;
  • Rischio basso per la sicurezza e non irrilevante per la salute;
  • Rischio non basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute;
  • Rischio non basso per la sicurezza e non irrilevante per la salute.

Per una veloce comprensione del rischio, vengono installati in azienda anche simboli di rischio chimico per identificare il tipo di rischio a cui si potrà andare incontro in presenza di una determinata sostanza chimiche, per esempio: rischio di esplosione, gas infiammabile, gas tossico, liquidi infiammabili, veleno, materiale radioattivo.

Il documento di valutazione del rischio chimico

Il dvr rischio chimico, cioè valutazione rischio chimico è un documento che deve essere redatto entro 90 giorni dall’inizio dell'attività lavorativa, il D.lgs 81 del 2008 prevede una serie di sanzioni (sia amministrative che penali) in caso di violazioni relative alla mancata redazione e in caso di non attuazione.

Ora andiamo a vedere chi effettua la valutazione del rischio chimico. La valutazione del rischio chimico è un obbligo del datore di lavoro, si tratta di una valutazione che poi farà parte integrante del dvr sul rischio chimico aziendale.

Per effettuare questa valutazione, bisogna fare il censimento di tutte le sostanze chimiche utilizzate nel ciclo di lavoroe controllare la loro classificazione, etichettatura e le informazioni riportate nelle schede dati della sicurezza.

La valutazione rischio chimico viene fatta principalmente tramite sistemi di valutazione che si basano su algoritmi di tipo matematico e grafico. Vista la complessità della materia, il datore di lavoro per la valutazione può ricorrere a società specializzate e autorizzate ad effettuare una valutazione e una check list rischio chimico.

Il documento della valutazione del rischio aziendale si compone di varie parti oltre alla vera e propria valutazione di rischio. Innanzitutto, deve contenere i dati aziendali, e i dati del datore di lavoro, del medico competente e del RSPP (responsabile del servizio protezione e prevenzione).

Successivamente, deve contenere la descrizione del tipo di lavorazione effettuata dall'azienda e la descrizione della mansioni dei lavoratori dell'azienda. Parte fondamentale del documento è l'individuazione delle misure di protezioni e prevenzione rischi, che è la parte di gestione aziendale del rischio chimico.

La parte finale del documento riporta la programmazione che l'azienda intende adottare per il miglioramento del livello di protezione sul luogo del lavoro, per evitare futuri infortuni ai lavoratori.

I dispositivi individuali di protezione da rischio chimico

Dopo aver visto cosa si intende per rischio chimico e per rischio chimico per la sicurezza, andiamo a vedere le misure adottate per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori.

Tra le prime e fondamentali misure di sicurezza e protezione ci sono i dpi rischio chimico. La legge stabilisce che il datore di lavoro è obbligato a fornire ai propri dipendenti i DPI (dispositivi di sicurezza individuale) che sono attrezzature adatte a limitare i rischi al lavoratore e adatte ed evitare eventuali infortuni.

I dpi in ambito rischio chimico devono essere adatti per proteggere le mani, le vie respiratorie, gli occhi e il viso del lavoratore ed in generale tutto il corpo, se si lavora a contatto con agenti chimici altamente infiammabili o con sostanze altamente esplosive.

Per la protezione degli occhi, si utilizzano occhiali a tenuta mentre per il viso si utilizzano la visiere e schermi che proteggono il viso da eventuali schizzi di sostanze tossiche pericolose. Per le vie respiratorie esistono diversi dpi, dalla semplice mascherine ad attrezzature di ambienti professionali quando si lavora con agenti particolarmente tossici e pericolosi.

Per le mani si usano guanti specifici per evitare ti toccare agenti chimici irritanti e tossici, mentre per il corpo esistono particolari tute che difendono il lavoratore da eventuali schizzi di agenti chimici oppure dal rischio di fiamme.