Lavori in quota: rischi e misure di prevenzione

I lavori in quota sono noti per l’elevata percentuale di infortuni che si verificano durante il loro svolgimento. Non a caso nei cantieri edili (che ne rappresentano un esempio classico) avvengono la maggior parte degli incidenti gravi o addirittura mortali sul lavoro che accadono in Italia. Questo ci deve far riflettere sull’importanza di mettere in sicurezza chi opera in tali ambiti e questo avvertimento vale in particolare per i datori di lavoro, principali responsabili nel caso si verifichino incidenti.

Lavoro in quota: definizione e riferimenti normativi

Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (D.lgs 81/2008) affronta il tema dei lavori in quota definendoli all’art. 107 come qualsiasi “attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 metri rispetto ad un piano stabile”. Ne sono esempi l’accesso a silos o serbatoi mediante scale oppure i lavori di costruzione o manutenzione svolti con l’ausilio di impalcature, gru o piattaforme aeree.

Lavori in quota: tutti i rischi del mestiere

Quello di cadere dall’alto rappresenta per i lavori in quota il rischio prevalente, ma non l’unico! È il caso dunque di esaminare meglio quali sono gli ulteriori pericoli.

- Rischio da sospensione: si presenta quando un lavoratore cade, ma evita l’impatto al suolo grazie a funi di sicurezza e imbracature, restando però sospeso. In caso di sospensione cosciente il rischio è quello di compromettere la circolazione sanguigna degli arti inferiori a causa della prolungata compressione esercitata dall’imbracatura. Una sospensione inerte (in stato di incoscienza), invece, può provocare un rapido peggioramento delle funzioni vitali e di conseguenza i soccorsi dovranno essere molto rapidi.

- Rischi ambientali: sono in generale quelli che dipendono dall’ambiente circostante, incluse le condizioni meteorologiche (caduta di oggetti dall’alto, superfici scivolose, cedimenti strutturali, esposizione a scariche elettriche ambientali, morsi o punture di animali pericolosi…).

- Rischi concorrenti: sono le condizioni o eventi che possono favorire una caduta dall’alto (vertigini, scarsa aderenza delle calzature, abbagliamenti e riduzioni della vista, colpi di calore o di sole…). Devono essere ridotti al minimo per evitare le cadute.

Lavori in quota: misure di prevenzione e protezione

Se la regola principale per garantire la sicurezza sul lavoro è quella di eliminare alla radice i fattori di rischio, questa è una soluzione difficilmente applicabile ai lavori in quota. Di conseguenza le misure di prevenzione e protezione dovranno essere altre.

1. Innanzitutto dovrà essere certificata l’idoneità psico-fisica dei lavoratori.

2. Gli stessi poi dovranno essere adeguatamente informati e addestrati non solo per svolgere mansioni specifiche in quota, ma anche per le eventuali operazioni di soccorso.

3. Sempre a questi lavoratori dovranno essere messi a disposizione tutti i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari.

Il testo unico sottolinea di dare importanza prioritaria a dispositivi di protezione collettivi (DPC) come parapetti o reti di sicurezza. Non essendo però sufficienti a salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi descritti prima, ecco che entrano in gioco i dispositivi individuali (DPI): strettamente connessi al rischio di cadere, saranno fondamentali imbracature, funi di posizionamento, moschettoni, punti di ancoraggio, dispositivi anticaduta (contrastano l’impatto al suolo bloccando lo scorrimento della fune di sicurezza a seguito di una caduta) e assorbitori di energia (limitano i danni derivanti dal brusco arresto del movimento conseguente all’attivazione dei dispositivi anticaduta). A questi poi si devono assolutamente aggiungere tutti i DPI necessari a minimizzare i rischi ambientali e concorrenti (caschi, guanti, calzature…).

Avremo sicuramente modo di descrivere le caratteristiche specifiche di questi e altri DPI nei prossimi articoli. Per ora ti invitiamo a visitare la sezione “DISPOSITIVI ANTICADUTA” del nostro e-commerce.