Movimentazione manuale dei carichi: rischi e linee guida

6 Dicembre 2022
Movimentazione manuale dei carichi: rischi e linee guida

Tra le attività più rischiose per un lavoratore c’è quella della movimentazione manuale dei carichi, che può sottoporre le articolazioni a grossi sforzi e costituire un pericolo per la sicurezza dell’individuo in caso di incidenti.

Questa attività implica un impegno fisico gravoso da parte dell’operatore, considerato che i carichi possono essere diversi per peso e dimensioni e ad essere coinvolte sono soprattutto le strutture osteo-muscolari della colonna vertebrale. Vediamo quali sono i rischi e le linee guida stabilite dalla normativa vigente sulla movimentazione manuale carichi.

 Rischi della movimentazione manuale dei carichi

I rischi che si possono correre durante le operazioni di sollevamento e trascinamento di un peso, da 3 kg o superiore, sono principalmente a carico della colonna vertebrale, ma si ripercuotono sugli arti e sulla muscolatura. A fare la differenza sui rischi a cui si va incontro sono diversi fattori, come:

  • Le caratteristiche del carico
  • Lo sforzo fisico impiegato
  • L’ambiente di lavoro

È chiaro però che se il carico è ingombrante e molto pesante il rischio di essere soggetti a lesioni è maggiore. Le patologie che possono insorgere sono diverse e possono mettere a serio rischio la salute del lavoratore.

DVR movimentazione manuale dei carichi

Per adottare tutti gli interventi di prevenzione e protezione necessari ad eliminare o ridurre danni ai lavoratori è indispensabile redigere il DVR movimentazione manuale dei carichi. Ad avere l’obbligo di redigere questo documento è il datore di lavoro, che deve effettuare la valutazione del rischio movimentazione manuale dei carichi.

Per eseguire la valutazione movimentazione manuale dei carichi del rischio si deve analizzare, con la collaborazione del medico del lavoro, il rischio riguardante le mansioni che vengono svolte nell’ambiente lavorativo.

L’analisi deve essere effettuata in base alla relazione delle caratteristiche specifiche del lavoratore, dell’ambiente e delle condizioni in cui deve operare. Per questo la valutazione del rischio deve essere il più possibile personalizzata.

Un fattore importante da tenere in conto nella valutazione è quello di organizzare l’ambiente di lavoro in modo tale che qualsiasi spostamento venga eseguito nella massima sicurezza, evitando quindi urti, cadute o scivolamenti. Riassumendo, il DVR MMC deve essere redatto tenendo conto di:

  • Caratteristiche del carico (peso, volume, ingombro, stabilità, ecc.)
  • Fattori individuali (idoneità fisica e abbigliamento)
  • Sforzo fisico necessario
  • Frequenza, ritmi, tempi di riposo
  • Ambiente di lavoro

Linee guida movimentazione manuale dei carichi

Nella gestione della MMC c’è stata un'evoluzione delle normative, ma il passaggio più importante è stato quello dal decreto legislativo n. 626 del 1994 al decreto legislativo n.81 del 2008, Titolo VI. Si tratta di un passaggio che ha permesso di elaborare linee guida più precise per la sicurezza movimentazione manuale dei carichi.

Nello specifico, il decreto legislativo del 2008, Titolo VI, di contro si ispira alle norme internazionali in maniera chiara e dà una definizione dei valori differenziata. In particolare, è la norma ISO 11228 a fare da punto di riferimento.

Nelle linee guida è specificata la movimentazione manuale carichi peso limite, che varia da donna a uomo e in base all’età. Ecco cosa prevede al riguardo:

  • Da 16 a 18 anni- donne massimo 12 kg- uomo massimo 19 kg
  • Da 18 a 20 anni- donne massimo 15 kg- uomo massimo 23 kg
  • Da 20 a 35 anni- donne massimo 15 kg- uomo massimo 25 kg
  • Da 35 a 50 anni- donne massimo 13 kg- uomo massimo 21 kg
  • Oltre 50 anni- donne massimo 10 kg- uomo massimo 16 kg

Le linee guida contenute nella norma indicano anche le condizioni che permettono di definire pericolosa per il distretto dorso-lombare un’attività di movimentazione manuale dei carichi. Ad esempio, il pavimento presenta elementi di inciampo oppure ha una pendenza irregolare, la movimentazione richiede una posizione instabile o una torsione del tronco, e via dicendo.

Tenere conto delle linee guida è dunque essenziale per redigere il documento di valutazione movimentazione manuale dei carichi, infatti questi parametri rappresentano un vero e proprio punto di riferimento per definire il rischio che corre ogni lavoratore svolgendo queste attività.

Protezioni e attrezzature per movimentazione manuale carichi

Il D. Lgs. 106/09 Titolo VI dedica l’art. 167 a tutte le attività lavorative che richiedono la movimentazione manuale dei carichi e precisa che il datore di lavoro deve adottare misure organizzative opportune e mezzi appropriati, soprattutto meccanici, per evitare rischi ai lavoratori.

Tra le attrezzature per movimentazione manuale carichi sono previsti autogru, piattaforme aeree, elevatori elettrici, camion con rimorchio e altri mezzi da scegliere a seconda della tipologia di lavoro da svolgere.

Inoltre, i lavoratori devono indossare indumenti e calzature idonei e resistenti. Infine, il datore di lavoro deve fornire adeguata attività di formazione e addestramento per movimentare i carichi. In questo modo i lavoratori sanno come muoversi e come devono spostare i carichi per ridurre al minimo gli sforzi.

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