Mascherine ffp1 ffp2 ffp3: differenze e caratteristiche

27 Marzo 2020
Mascherine ffp1 ffp2 ffp3: differenze e caratteristiche

Le mascherine sono fra i dispositivi di protezione individuale più usati e sono studiate per garantire la protezione da polveri e sostanze che possono arrecare danno alla salute.

L’ampia gamma di questi dispositivi permette di scegliere quelle specifiche per tutelarsi adeguatamente e per questo si suddividono in classi, in modo tale da risultare idonee all’uso che se ne deve fare. Scopriamo tutto sulle mascherine ffp1 ffp2 ffp3 differenze e caratteristiche.

Mascherine ffp a cosa servono

La sigla FFP che contraddistingue le mascherine sta per "filtering face piece", ovvero maschera filtrante. La maschera filtrante è un dispositivo individuale di protezione che copre naso e bocca ed è composta da diversi materiali filtranti e dalla stessa maschera.

Questi dispositivi sono obbligatori nei luoghi di lavoro in cui il valore limite di esposizione occupazionale (OEL) viene oltrepassato. L’OEL è un termine che indica i livelli di massima concentrazione consentita di polveri, fumo e aerosol nell'aria respirabile, che non arreca danni alla salute.

Nel caso venga superato questo valore, è obbligatorio indossare le maschere filtranti. Grazie all’innovativo sistema filtrante la respirazione non viene ostacolata dalle particelle catturate nel filtro, nemmeno se la maschera viene utilizzata frequentemente.

Differenze fra le mascherine ffp1 ffp2 ffp3

Le differenze fra le mascherine filtranti vengono stabilite, come detto prima, dalle classi di protezione che sono tre: FFP1, FFP2 e FFP3. Premesso che tutte e tre le categorie sono in linea con quanto previsto dalla norma europea EN 149, proteggono da aerosol, polveri fini acquose e oleose e fumo durante il lavoro.

Progettate per tutelare da particelle o polveri sottili, la differenza fra le tre classi sta nell’efficienza del filtraggio. In particolare, hanno maggiore efficacia di filtraggio, compresa tra il 92 e il 98 per cento, le mascherine ffp2 e ffp3, che assicurano una maggiore protezione respiratoria.

Caratteristiche delle mascherine ffp1 ffp2 ffp3

Le mascherine ffp1 ffp2 ffp3 si distinguono per determinate caratteristiche, da valutare a seconda dell’utilizzo per cui devono essere impiegate. Conoscerle a fondo è quindi importante per scegliere con maggiore consapevolezza il prodotto in linea con le proprie necessità. Ecco quali sono le caratteristiche per ogni categoria di mascherine antipolvere professionali.

Caratteristiche mascherine ffp1

Questo tipo di mascherine protegge da aerosol liquidi e solidi non tossici con concentrazione fino a 4,5 volte il valore massimo consentito. Sono adatte quindi per il filtraggio di particelle fini e polveri come grafite, silice, cemento, lana di vetro, carbone, zolfo, legno tenero o metalli ferrosi.

Ideali da utilizzare anche per lavori di bricolage, sono richieste maggiormente nell’industria tessile, nell’artigianato, nell’industria alimentare, nella falegnameria e nella metallurgia.

Caratteristiche mascherine ffp2

Nella classificazione mascherine ffp2 rientrano le mascherine con caratteristiche adatte per filtrare sia particelle nocive solide che liquide. La protezione è assicurata per una nocività medio bassa e una concentrazione fino a 12 volte il valore di soglia massimo consentito dalla normativa. Questi modelli hanno una maggiore capacità di filtraggio per le polveri e sono progettati in maniera specifica per filtrare le particelle fini e tossiche.

In questo ambito rientrano le particelle di resina, di levigatura di parti metalliche, e sono anche idonee a proteggere da virus influenzali. Realizzate con strato ai carboni attivi, le mascherine ffp2 sono consigliate a coloro che devono svolgere con frequenza lavori di saldatura, sabbiatura, taglio del marmo, abrasione di vernici.

Caratteristiche mascherine ffp3

Questa tipologia di mascherine ha un’elevata protezione contro sostanze tossiche sia liquide che solide, contro sostanze cancerogene, radioattive, batteri e virus, con una concentrazione fino a 50 volte il valore di soglia massimo previsto dalla normativa.

La classe ffp3 è quella più alta delle tre categorie e garantisce una protezione elevatissima contro le particelle finissime e molto pericolose, fra cui amianto, piombo, spruzzi di cemento, fibre ceramiche e altro.

Sono anche antismog e proteggono dalla legionella (per tempi brevi) e contro virus come l’influenza aviaria, l’influenza A / H1N1, la SARS, la tubercolosi e il Coronavirus.

Le mascherine ffp3 sono riutilizzabili e a differenza degli altri due modelli possiedono obbligatoriamente una valvola, che oltre a facilitare la respirazione impedisce che si formi la condensa interna, assicurando così un maggiore comfort.

Quanto dura una mascherina ffp3

Come abbiamo visto, la mascherina ffp3 è quella che assicura maggiore protezione e la presenza della valvola facilita l'espirazione, ma anche questa tipologia di dispositivo necessita di essere cambiato spesso se viene utilizzato in ambienti a rischio.

La durata mascherina ffp3 dipende anche dal fatto se il dispositivo diventa umido, se viene danneggiato o ancora se non aderisce bene al volto. Tuttavia, esistono metodi per rigenerare mascherine validati scientificamente, che vanno applicati solo da professionisti del settore medicale e similari.

Gli esperti suggeriscono di togliere la mascherina dall’elastico senza toccare la parte anteriore, metterla subito in un sacchetto chiuso e lavarsi accuratamente le mani per evitare un eventuale contagio se si lavora con ambienti infetti.

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