Detrazione iva indumenti da lavoro: come funziona e come usufruirne

8 Gennaio 2021
Detrazione iva indumenti da lavoro: come funziona e come usufruirne

In alcuni settori lavorativi l'abbigliamento da lavoro non rappresenta solamente una scelta estetica o per comodità, ma è obbligatorio. Stiamo parlando di settori come quello della ristorazione, oppure quello sanitario, o ancora quello industriale.

In tutti questi casi, gli abiti da lavoro sono assolutamente obbligatori, sia perché simboleggiano l’appartenenza all’azienda, ma anche perché sono sinonimo di serietà e professionalità, oltre che di estrema cura e pulizia. Una divisa rappresenta dunque un segno di distinzione e, a seconda dell’ambito di appartenenza, vengono richiesti standard qualitativi specifici, come prevedono le norme vigenti.

Ovviamente gli abiti da lavoro hanno un costo, spesso anche oneroso, che però si può scaricare dalla dichiarazione dei redditi. Oltre alle aziende, anche chi ha una partita iva da libero professionista può detrarre i costi degli abiti da lavoro utilizzati per la propria professione. Vediamo come funziona la detrazione iva indumenti da lavoro.

Detrazione iva indumenti da lavoro: come funziona

La detrazione iva abiti da lavoro permette di risparmiare l’iva già in fattura, quando gli indumenti sono inerenti con l’attività da svolgere in aziende o per liberi professionisti. Si tratta della misura massima di cui si può usufruire, a patto che l’uso degli indumenti sia attestato da una richiesta o comunque da un documento che permette di verificare la necessità per cui è stato fatto l’acquisto.

Abbigliamento da lavoro detrazione come avviene

La detrazione abiti da lavoro consiste in una percentuale che arriva anche fino al 100% del costo totale sostenuto e permette di avere una riduzione del carico fiscale. Sia titolari d'azienda che lavoratori autonomi o professionisti con partite Iva, che ogni anno devono sostenere un costo per adeguarsi ai nuovi standard qualitativi e di sicurezza richiesti dalle normative vigenti, possono dedurre costi abiti da lavoro dalla dichiarazione dei redditi.

La detrazione non è la stessa per tutti i settori lavorativi. Infatti, per ottenere una detrazione fiscale sugli indumenti da lavoro, bisogna dimostrare che l’uso sia esclusivamente lavorativo, quindi non deve essere indossato nella vita privata o per altri usi impropri. Ecco come funziona a seconda dei settori:

  • Detrazione per aziende – poiché gli abiti da lavoro nelle aziende devono rispettare un regolamento e anche delle specifiche richieste dettate dalle leggi, la detrazione è totale, quindi pari al 100%. Gli abiti possono consistere in tute industriali, camici da lavoro, divise da cuoco, ecc.
  • Detrazione per professionisti – nel caso di professioni come manager, avvocato, o comunque un’attività che necessita di un abbigliamento adatto per poterla svolgere, la detrazione c’è ugualmente, ma non è totale.

In questo caso, bisogna produrre una documentazione che attesti l’uso esclusivo di quel tipo di abbigliamento, che può essere anche un abito elegante, per il lavoro da svolgere. È dunque necessario presentare la fattura dell'abito da lavoro utilizzato nella dichiarazione e si otterrà comunque una riduzione del carico fiscale. La detrazione può variare da caso a caso, in base a come stabilito dall'Agenzia dell'Entrate, e a seconda di come viene dimostrato l’uso degli indumenti.

Poiché si tratta di un argomento piuttosto delicato, la detrazione dell'abbigliamento da lavoro può essere oggetto di un controllo da parte dei funzionari dell'Agenzia dell'Entrate, quindi è sempre consigliabile consultarsi con il proprio commercialista di fiducia per seguire il giusto iter per ottenere la detrazione. 

Come usufruire della detrazione

Per detrarre i costi degli abiti da lavoro è necessario che venga rilasciata la fattura in seguito all'acquisto e, al momento della dichiarazione dei redditi, affidarla al proprio commercialista per inserirla nella dichiarazione. Come detto prima, è sempre consigliabile seguire le indicazioni del proprio contabile di fiducia, per evitare di essere sanzionati dall'Agenzia delle Entrate.

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