Defibrillatore obbligatorio nelle aziende sì o no? Cosa dice la legge?

27 Gennaio 2018
Defibrillatore obbligatorio nelle aziende sì o no? Cosa dice la legge?

Il defibrillatore semiautomatico, anche conosciuto come DAE, è un apparecchio che può salvare la vita in molti casi. Tuttavia questo argomento è ancora abbastanza oscuro ai molti. Non si capisce bene quando il defibrillatore è obbligatorio, chi lo può usare e in quali casi può fare la differenza. In questo articolo cercheremo di spiegare quando è obbligatorio per legge e quando no!

Defibrillatore quando è obbligatorio

La domanda sorge spontanea, ma per arrivare alla risposta è necessario sfogliare qualche legge. Negli ultimi anni si è parlato spesso di defibrillatore obbligatorio da quando, episodi di cronaca, raccontano di ragazzi e giocatori di calcio morti a causa di problemi cardiaci non affrontati per tempo.

Se prima il ricorso al DAE era riservato al solo personale sanitario, con la legge 120 del 2001 si è invece esteso l’uso dei defibrillatori semiautomatici anche al personale non sanitario a fronte di una formazione specifica. L’obiettivo della legge era quello di estendere la cultura del defibrillatore, nella speranza che potesse accorciare i tempi di soccorso e salvare quindi più vite (sia nei luoghi di lavoro che in altri ambiti di vita privata).

Detto ciò, è con un Decreto del 24 aprile 2013 che è stato avviato un processo volto ad estendere l’obbligo di tenere un defibrillatore anche nelle società sportive professionistiche e dilettantistiche. Si è dovuto però attendere l’estate del 2017 affinché questo obbligo si tramutasse definitivamente in legge.

Al di fuori di questo campo di applicazione però, non è affatto detto che il defibrillatore abbia esaurito la sua utilità!

Obbligo defibrillatore luoghi di lavoro?

È ormai abbastanza chiaro che NON esiste un vero e proprio obbligo giuridico di procurarsi un defibrillatore in azienda. Ciò nonostante vi sono moltissime situazioni in cui la sua presenza è comunque fortemente raccomandata.

Il 5% degli arresti cardiaci nel nostro paese si verifica all’interno di luoghi di lavoro. Tutto ciò significa che oltre 70 lavoratori alla settimana, in Italia, sono colpiti da arresto cardiaco mentre si trovano sul proprio posto di lavoro.

In caso di arresto cardiaco, il lasso di tempo entro il quale conviene intervenire è abbastanza basso. Dopo già 10 minuti potrebbero subentrare danni cerebrali irreversibili. Questo a conferma del fatto che, anziché attendere i mezzi di soccorso (che comunque devono essere avvertiti in quanto fondamentali), sarebbe opportuno intervenire col DAE immediatamente.

Questo vale in generale per tutti i posti di lavoro (compagnie, ditte, enti pubblici o meno…), ma risulta ancora più importante in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico, dove vi sia generalmente un elevato transito di persone (aeroporti, centri commerciali, stadi, centri fitness, stazioni dei treni ecc…).

Uso del defibrillatore e formazione specifica

Qualora si decidesse di procurarsi un defibrillatore semiautomatico (per obbligo di legge o per semplice opportunità) è evidente che non tutti possono usare l’apparecchio (che potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso). Per poter prestare primo soccorso col DAE è necessario seguire corsi di formazione specifica corredati di prove pratiche di rianimazione.

 

Per comprendere meglio l’importanza del defibrillatore in azienda, leggi l’Articolo “Il defibrillatore DAE e... Marco, il nostro eroe!”.

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