Tutti i tipi di abbigliamento Monouso, da usare adesso.. e mai più!

Ti sarà capitato molte volte di dover indossare abbigliamento monouso: in ospedale per far visita a un paziente, i calzari per entrare in luoghi sterili o ancora i sottocaschi nelle piste in cui si noleggia tutto l’occorrente per sciare... Ma ti sei mai soffermato a pensare a quanto ampio sia questo mondo "usa e getta"?

L’abbigliamento monouso è composto dai più svariati tipi di indumenti, la cui caratteristica è quella di essere utilizzati una sola volta (appunto monouso) o per un determinato periodo (ad uso limitato). I capi sono composti da tessuti tecnologici che offrono un’ottima praticità e il massimo comfort perché estremamente leggeri, morbidi al tatto e di facile vestibilità. Il loro scopo è proteggere chi li usa e/o le persone, i luoghi e materiali con cui si entra in contatto.

Alcuni indumenti sono studiati per la difesa totale del corpo da particolari sostanze, polveri o agenti chimici di vario tipo. Questa tipologia è chiamata appunto abbigliamento monouso di PROTEZIONE. Ne troviamo l’impiego in tantissimi comparti lavorativi, come l’agricoltura, il settore industriale, chimico e farmaceutico ecc.. Alcuni di questi capi, pur essendo così leggeri, riescono a garantire resistenza al calore e all’infiammabilità e protezione da scintille (ad esempio durante operazioni di saldatura) e contemporaneamente un'elevatissima traspirabilità.

Altri tipi di abbigliamento monouso sono destinati a tutelare le altre persone da contaminazioni esterne. È questo il caso di camici, cuffiette, calzari, guanti e mascherine per visitatori negli ospedali. Noi indossiamo questi capi non per proteggere noi stessi, ma per salvaguardare la salute dei pazienti che, già debilitati, non possono subire attacchi di microbi o batteri provenienti dall’esterno.

Alcuni capi infine svolgono sia l’una che l’altra funzione, tutelando chi li indossa, chi viene a contatto con questi ultimi e preservando le condizioni di igiene nell’ambiente di lavoro. Parliamo di abbigliamento monouso PROFESSIONALE. Ne è un esempio il vestiario medico ma anche quello utilizzato nei centri estetici e nei laboratori alimentari. Per questo segmento, troveremo camici, copricapo, mascherine, copriscarpe, grembiuli, tute, guanti e manicotti.

Un piccolo approfondimento merita però l’abbigliamento monouso di PROTEZIONE, che viene diviso in 3 categorie, in base alla pericolosità della lavorazione:

Categoria 1 – Rischi minori

Non veniamo a contatto con sostanze aggressive, ma utilizziamo prodotti per la manutenzione non corrosivi, detergenti diluiti, ecc.. Potremmo essere nelle pulizie industriali, in laboratori o catering. Qui le tute sono caratterizzate più che altro da leggerezza e traspirabilità.

Categoria 2 – Rischi intermedi

Lavoriamo con sostanze a basso rischio e potremmo trovarci nel campo della manutenzione industriale, chimica, farmaceutica e fertilizzanti. L’abbigliamento adatto sarà costituito da tute in polietilene a triplo strato, sigillate senza cuciture e resistenti ad abrasione, strappo e perforazione.

Categoria 3 – Rischi gravi o mortali

Qui si trattano agenti chimici e sostanze pericolose, il cui peggiore rischio è la penetrazione. Siamo nelle raffinerie, nell’industria petrolchimica, nei pesticidi, nello smaltimento rifiuti, rimozione amianto e decontaminazione. Alcune caratteristiche delle tute utilizzate in questi campi sono cuciture saldate, cerniere sigillate e ottima resistenza chimica, allo strappo, all’abrasione, perforazione e alla penetrazione dei liquidi, nonché l’uso di materiali che limitano la propagazione di fiamma.

Questo per capire le peculiarità dei vari capi. Ma ricorda che oltre alle tute, anche qui troviamo sovrascarpe, polsini, ecc..

Il bello dell’abbigliamento monouso è che, quando cominci a lavorare, non ti devi preoccupare di controllare se le tue cose sono in ordine e se ti proteggeranno a dovere. Perché ieri le hai buttate e oggi sei ancora tutto nuovo di zecca!