Non scherzare col fuoco! Caratteristiche e normative di abbigliamento ed elmetti antincendio

21 Ottobre 2016
Non scherzare col fuoco! Caratteristiche e normative di abbigliamento ed elmetti antincendio

I Vigili del Fuoco, le Squadre Antincendio aziendali e le associazioni volontaristiche che si occupano di incendi boschivi devono usare abbigliamento ed elmetti antincendio, appositamente creati per rispondere ai requisiti di legge. Sono molte le normative specifiche che danno indicazioni sulla tipologia di indumenti/dispositivi da indossare nonché sui requisiti che devono rispettare. L'obiettivo è la protezione degli operatori durante le emergenze, cosa che deve sempre essere al primo posto.

La protezione del capo: elmetti antincendio

La normativa europea EN 443 del 2008 elenca nello specifico i requisiti richiesti da un elmetto antincendio (più specifici rispetto a quelli richiesti per gli altri elmetti antinfortunistici ad uso lavorativo).

  • La calotta esterna deve essere realizzata in materiale composito per essere resistente agli urti.
  • L’interno deve essere privo di spigoli o zone appuntite che possano danneggiare la cute, in più deve essere realizzato con materiale ignifugo.
  • Non può mancare anche un sottogola regolabile con meccanismo di aggancio/sgancio (per tenere fermo il casco sulla testa).
  • Devono essere previsti dispositivi per la protezione di occhi e volto (conformi alle normative EN 166, EN 14458 e EN 171).
  • In aggiunta deve essere presente un ulteriore dispositivo per proteggere collo e spalle.
  • Infine non devono mancare anche le predisposizioni per ospitare altri dispositivi opzionali in dotazione (illuminazione, radio comunicatore e sottocasco).

La sicurezza del corpo: abbigliamento antincendio

Oltre al capo, bisogna proteggere anche le altre parti del corpo. A questo ci pensano tute, giacconi, pantaloni, guanti e calzature antinfortunistiche specifiche. Sono molte le normative a cui fare riferimento per quanto riguarda l’abbigliamento antincendio. Oltre ai requisiti generali degli indumenti protettivi (EN 13688) gli indumenti in questione devono essere conformi a moltissime altre norme:

  • normativa EN 11612 (indumenti di protezione contro calore e fiamma),
  • normativa EN 1149 (indumenti con proprietà elettrostatiche),
  • normativa EN 20471 (abbigliamento ad alta visibilità),
  • normativa EN 15614 (procedura di saldatura e qualifica saldatori), ecc…

L'abbigliamento per i vigili del fuoco

Vediamo a titolo d’esempio quanto è previsto per gli indumenti di protezione dei vigili del fuoco (norma EN 469). L’abbigliamento per i vigili del fuoco (tute, giacche o pantaloni) deve innanzitutto coprire tutto il corpo senza lasciare zone scoperte (fatta eccezione per mani, piedi e testa che vanno protetti con DPI specifici). Deve presentare fasce rifrangenti per l’alta visibilità ed essere conforme all’uso di eventuali dispositivi opzionali, il cui utilizzo non deve per nessuna ragione pregiudicare o ridurre il livello di protezione.

Il tessuto di cui è composto deve poi avere una struttura multistrato in grado da soddisfare vari requisiti. Queste caratteristiche vanno ovviamente accertate con appositi test di conformità:

  • resistenza al calore e al contatto diretto con la fiamma (il tessuto non deve prendere fuoco, fondersi o subire restringimenti);
  • resistenza alla penetrazione di acqua, vapore acqueo o altre sostanze liquide dannose o pericolose;
  • resistenza alla trazione, alla lacerazione e alla bagnatura superficiale.
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